Martedì 21 ottobre 2012, presso la sede dei Lions Club all’Hotel Sirio, si è svolto il primo meeting dell’anno sociale 2012-13. Protagonista della serata è stata Francesca Pregnolato Rotta Loria, antropologa, docente alla facoltà di Infermieristica, esperta di Prossemica e qualità ambientale negli spazi di vita e di lavoro. La famiglia della signora Pregnolato è particolarmente legata al Club eporediese, in quanto anche il marito, Claudio Rotta Loria, quotato pittore, ha concorso con una sua opera al successo delle manifestazioni per i 50 anni del Lions Club Ivrea.
Questa volta la signora Francesca ha illustrato la guida di Ivrea “Ivreapertutti- Micropercorsi turistici accessibili a tutti per micro paesaggi culturali in Canavese”, una pubblicazione insolita che illustra percorsi in ambito cittadino partendo dalla storia di alcuni posti caratteristici della città, per analizzarne i problemi relativi alla loro più o meno agevole accessibilità.
I tre luoghi “visitati” e descritti nel dettaglio sono il Borghetto, mitico quartiere sulla riva destra della Dora, con il Ponte Vecchio a far da simbolo della città; una zona attorno alle Officina H, in pieno quartiere olivettiano, e un settore un po’ più defilato, la zona dove ora ha sede l’azienda Gas.
Il punctum pruriens su cui la dottoressa Pregnolato si è maggiormente soffermata ha riguardato l’accessibilità come nuova sfida nel settori della cultura e del turismo, strettamente correlata – d’altronde – alla qualità ambientale e all’esercizio di principi costituzionali.
Lo studio è nato nei primi anni ’90, muovendo dalle barriere informatiche e architettoniche da un lato, dall’altro dalle norme di tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro. Oggi questa attenzione si rivolge anche alla cultura e al turismo, settori economici valorizzati dalle nuove direttive europee in materia. La signora Pregnolato ha sottolineato come l’accessibilità implichi il superamento della stagionalità e delle barriere “culturali”; richieda servizi di qualità; imponga la riduzione delle barriere fisiche e un miglioramento della comunicazione.
Con la guida Ivreapertutti si è costruito un caso concreto di turismo inclusivo che ha fornito l’occasione di una ricerca partecipata e portata avanti da gruppi di persone, un’esperienza culturalmente innovativa in quanto ha anche messo in evidenza zone della città meno valorizzate, integrando turismo e arte contemporanea. Inoltre la messa in opera di percorsi vissuti ha fatto decollare a ovest lo Slowtourism (turismo lento e di qualità), un’esperienza già nota a est dove si sta portando avanti un progetto strategico finanziato dall’Europa, che coinvolge l’area transfrontaliera dell’Alto Adriatico.
La guida Ivreapertutti, infine, ha condotto alla realizzazione del “Tavolo del Manifesto della cultura accessibile a tutti”, i cui numerosi partner operano a livello sia nazionale sia internazionale.